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IL SINDACO PESCATORE: SERGIO CASTELLITTO PORTA IN TV LA FIGURA DI ANGELO VASSALLO

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Il Sindaco Pescatore

A distanza di quasi vent’anni Sergio Castellitto torna a recitare in una fiction Rai. Questa sera alle 21.20 su Rai1 l’attore sarà protagonista de Il Sindaco Pescatore, produzione di stretta attualità e valore civile, ispirata alla storia vera di Angelo Vassallo, il sindaco di Pollica, ucciso il 5 settembre 2010 con sette colpi di pistola. Il film tv, diretto da Maurizio Zaccaro, e prodotto da Solaris Media e Guglielmo Ariè, è liberamente tratto dall’omonimo libro scritto dal fratello Dario Vassallo e Nello Governato, con la sceneggiatura di Salvatore Basile.

Il Sindaco Pescatore

Ad interpretare Vassallo è Sergio Castellitto, che già in passato ha avuto modi calarsi nei panni di personaggi realmente esistiti come Padre Pio, Fausto Coppi, Enzo Ferrari, Don Milani. Al fianco dell’attore, visto recentemente su Sky nella serie In Treatment, c’è Renato Carpentieri nei panni di Gerardo Spira, il fedelissimo segretario comunale ai tempi della sua amministrazione. Nel ruolo di Antonio (il figlio di Angelo) c’è Andrea Di Maria, già visto al fianco di Vincenzo Salemme in film e spettacoli teatrali.

Chi era Angelo Vassallo?

Soprannominato “Sindaco Pescatore” per il suo passato di pescatore e per l’amore per il mare e la terra, Angelo Vassallo era un uomo amato e rispettato, una figura esemplare della “bella politica”. Eletto sindaco di Pollica, piccolo comune del Cilento, per ben tre mandati, dal 1995 al 2010 (fu eletto anche una quarta volta con il 100% dei voti prima di essere ucciso), Vassallo ha amministrato il suo comune all’insegna della legalità, del rispetto dell’ambiente e delle persone valorizzando le risorse migliori del territorio e testimoniando con il proprio impegno, e al prezzo della propria vita, la volontà di costruire un futuro diverso per la propria terra.

Il Sindaco Pescatore – Trama

Il 5 settembre 2010 sette colpi di pistola pongono fine alla vita di Angelo Vassallo, il sindaco pescatore. Circa dodici anni prima Angelo, ancora solo pescatore, nauseato dal degrado e dall’incuria in cui il suo paese ed il suo mare stavano sprofondando, aveva deciso di impegnarsi in prima persona. Studiando durante le lunghe notti passate in mare, sacrificando il poco tempo libero concesso da un  lavoro massacrante, aveva deciso di candidarsi a sindaco.

La sua semplicità, unita ad un carisma innato avevano convinto la gente di Pollica e di Acciaroli ad eleggerlo. Il programma era semplice “per andare avanti bisognava tornare indietro”, cioè recuperare i valori del passato, far tornare Acciaroli agli splendori di una volta. La politica della legalità e del rispetto per l’ambiente. La politica dell’ascolto e del darsi da fare per risolvere i problemi. La politica che dà fastidio ai potenti e ai farabutti. In poco tempo il sindaco pescatore aveva compiuto un vera e propria rivoluzione culturale, trasformando un villaggio di pescatori in un paradiso per i circa ventimila turisti che lo frequentavano ogni estate.

Purtroppo questo improvviso benessere, questa ricchezza repentina avevano attirato ad Acciaroli anche gli speculatori, gli imprenditori collusi con la malavita, gli spacciatori: la camorra. Angelo si schiera contro questi poteri in prima persona, spesso da solo. Per questo viene ucciso, lasciando nella disperazione sua moglie, i suoi figli, i fratelli, una comunità intera.


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